Parkinson: 8 segnali di allerta e i Consigli di VillageCare
I sintomi iniziali che caratterizzano il morbo di Parkinson sono principalmente di tipo motorio: tremori a riposo, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti automatici (“bradicinesia”) e disturbo dell’equilibrio sia da fermi che in cammino.
Oltre ai sintomi motori, abbiamo sintomi vegetativi, comportamentali e cognitivi.
Il tremore, sintomo che per tutti identifica la malattia di Parkinson, non è quello più significativo per la diagnosi, anche se risulta essere il più appariscente. Individuare i segnali di allerta, che possono presentarsi anche molto tempo prima dell’esordio della malattia, significa guadagnare tempo prezioso. Nel caso in cui dovessi notarli in un tuo famigliare, sarà importante rivolgersi ad un neurologo, che è la principale figura di riferimento per questa patologia.
8 probabili sintomi del morbo di Parkinson e i consigli dei nostri professionisti
- Perdita del senso dell’olfatto
- Disturbi del sonno chiamati “parasonnie”
- Mancanza di espressione facciale
- Costipazione, problemi intestinali e della vescica
- Dolore al collo persistente
- Eccessiva sudorazione
- Scrittura lenta e stretta
- Cambiamenti di umore e personalità
1. Perdita del senso dell’olfatto
Un sintomo molto importante è la perdita del senso dell’olfatto: il tuo famigliare può rendersi conto di non riuscire a sentire gli odori come prima o rendersi conto che profumi sentiti da tutti non lo sono da lui. Questa è una delle conseguenze derivanti dalla morte dei neuroni che producono dopamina. Alla perdita dell’olfatto si può associare anche la perdita del gusto. Può capitare infatti che la persona abbia la sensazione di non sentire il sapore dei suoi cibi preferiti.
VillageCare ti consiglia: se le manifestazioni non sono passeggere e se il segnale persiste, associato ad altri sintomi, va preso in seria considerazione. Cerca di notare gli atteggiamenti verso il cibo al momento dei pasti, soprattutto se non fanno parte delle abitudini del tuo caro. Un’insolita svogliatezza a tavola, unita a qualche iniziale difficoltà nella deglutizione, sono da evidenziare al tuo medico di riferimento.
2. Disturbi del sonno, chiamati “parasonnie”
Hai notato nel tuo famigliare disturbi durante il sonno? Capita che faccia sogni molto agitati? O che durante il sonno parli, gridi, digrigni i denti oppure scalci?
Si tratta di disturbi comportamentali definiti parasonnie (rhythmic movement desorder, RDM), che portano la persona ad interagire col proprio sogno come se fosse realtà. Ciò avviene durante la fase del sonno REM (rapid eye movement), cioè la fase più profonda, quella in cui, in situazioni di normalità, i nostri movimenti e i muscoli sono inibiti. Questo disturbo può essere fastidioso per la persona che gli dorme accanto, che rischia di essere, involontariamente, colpita, ed anche per la persona in stato di “agitazione” che rischia di urtare oggetti intorno al letto e farsi male.
Possono comparire anche la “sindrome delle gambe senza riposo” (bisogno incontenibile di muovere le gambe per alleviare il fastidio percepito in modo molto forte) e l’apnea notturna, che si esprime con risvegli improvvisi per arresto momentaneo della respirazione.
È molto utile che tu sappia che questo segnale può precedere la malattia di Parkinson anche di 10 anni e che il 40% di coloro che soffrono di parasonnie possono sviluppare la malattia.
VillageCare ti consiglia: sono disturbi facilmente rilevabili in quanto dirompenti rispetto alle modalità abituali. Se si ripetono nel tempo è importante farli emergere come elemento anomalo.
3. Mancanza di espressione facciale
La perdita di dopamina conseguente alla degenerazione delle cellule del cervello rende i muscoli del viso rigidi e lenti con una conseguente riduzione progressiva della mimica facciale. Questa è una caratteristica dei malati di Parkinson il cui volto non riesce ad esprimere le emozioni e i sentimenti; appare come appiattito nell’espressione. Tale aspetto facciale, che negli stadi avanzati della malattia diventa molto evidente, viene definito Maschera di Parkinson.
Questi cambiamenti sono molto lenti nel decorso della malattia e non sempre facilmente distinguibili. Si possono associare a lentezza nel sorridere, aggrottare le sopracciglia e guardare in lontananza.
VillageCare ti consiglia: osserva con costanza i suoi comportamenti. Lasciati guidare dalla conoscenza che hai del tuo caro. Questi disturbi ti appariranno dissonanti rispetto alla sua normale capacità espressiva.
4. Costipazione, problemi intestinali e della vescica
Alcuni fastidi come stitichezza e gas intestinale possono provocare una sensazione di pienezza che dura a lungo anche dopo aver mangiato poco. Il tuo famigliare ha difficoltà ad urinare o è incorso in episodi di incontinenza mai verificatisi prima? Il morbo di Parkinson può influenzare il “sistema nervoso vegetativo” che regola i muscoli lisci della vescica e delle viscere fino a farne perdere il controllo, e quindi potrebbe essere un segnale di allerta. Utile sapere che vi sono farmaci efficaci per tali sintomi. Per questa ragione è fondamentale agire quanto prima per una eventuale diagnosi.
VillageCare ti consiglia: i disturbi intestinali e urinari possono generare imbarazzo nella persona che li vive. E’ importante cercare di renderli espliciti, parlarne. Il consulto medico e la valutazioni di farmaci adeguati possono essere alleati efficaci.
5. Dolore al collo persistente
Il tuo famigliare accusa un dolore o un fastidio al collo persistente? Può essere un primo sintomo di Parkinson, soprattutto se questo tipo di dolore si manifesta in maniera diversa da quello comune, in particolare per la sua durata prolungata nel tempo. È un sintomo che si verifica soprattutto nelle donne e si manifesta come un intorpidimento o un formicolio, che si può estendere sino alla spalla e al braccio, più che come un dolore vero e proprio. Anche le braccia possono manifestare difficoltà nei movimenti. In particolare il movimento del braccio appare ridotto soprattutto nell’oscillare.
Il tuo famigliare fa fatica ad estendere il braccio per prendere un oggetto? Nel morbo di Parkinson accade che “il braccio non vada dove il cervello gli dice di andare”.
Se il tuo famigliare presenta questo disturbo è importante sapere che il sintomo si manifesta anche in assenza di dolore. È importante per poterlo distinguere da altri possibili disturbi.
VillageCare ti consiglia: chi vive questi disturbi non è portato spontaneamente ad attribuire significati patologici che vadano oltre il semplice fastidio o dolore. È importante che tu ti possa porre come facilitatore rispetto a queste difficoltà, osservandone i gesti e la capacità di movimento.
6. Eccessiva sudorazione (iperidrosi)
Senza alcuna ragione apparente il tuo caro suda in modo eccessivo e profuso soprattutto nella parte superiore del corpo? Questo può accadere a causa del fatto che il “sistema nervoso autonomo” viene colpito nel morbo di Parkinson, nella sua funzionalità causando alterazioni nelle ghiandole sudoripare e nella pelle. La pelle si presenta eccessivamente grassa o eccessivamente secca, allo stesso modo il cuoio capelluto.
VillageCare ti consiglia: se noti queste alterazioni, magari unite ad altri sintomi, e non abituali per il tuo caro, non esitare e richiedi una valutazione neurologica.
7. Scrittura lenta e stretta
Il tuo famigliare presenta una scrittura diversa da prima? In particolare gli risulta più difficile scrivere e lo fa quindi più lentamente? Con una scrittura che può apparire più piccola e stretta? Questo è uno dei modi in cui si può manifestare la “bracidicinesia”, ossia la lentezza dei movimenti automatici, uno dei primissimi sintomi di Parkinson. Anche lavarsi, vestirsi, abbottonarsi, chiudere una cerniera sono attività che possono richiedere alla persona uno sforzo che prima non c’era.
VillageCare ti consiglia: vivere queste piccole difficoltà improvvise può spaventare e portare la persona a mascherarle anche a se stesso. Tu puoi fare la differenza: guardarli insieme e renderli manifesti significa guadagnare tempo prezioso per la diagnosi e la cura.
8. Cambiamenti di umore e personalità
Depressione, disturbi ossessivi, ritiro sociale e ansia sono le manifestazioni di cambiamenti di personalità che il malato di Parkinson può mostrare. Anche segnali di tipo cognitivo, come la difficoltà a concentrarsi, oppure “disfunzioni esecutive” alla base della progettazione ed esecuzione delle attività, possono mettere in difficoltà la persona. Associati a cambiamenti di umore e personalità, sono segnali di Parkinson anche cambiamenti del tono della voce, che diventa flebile e monotona. Spesso, come conseguenza dell’irrigidimento facciale dei muscoli, la persona può avere difficoltà a pronunciare le parole.
VillageCare ti consiglia: hai notato questo tipo di cambiamenti nel tuo famigliare e verificato che non si tratti di un malessere passeggero? Hai provato a stimolarlo senza riuscire ad ottenere effetto?
A questo punto è importante chiedere un consulto medico: se necessario saprà indirizzarti verso approfondimenti di natura psicologica o neurologica.
Utile da sapere
Se vedi nel tuo famigliare dei cambiamenti nel comportamento o difficoltà simili a quelle sopra descritte, chiedi aiuto innanzitutto al tuo medico di base. Se invece hai già richiesto un consulto al medico di base e necessiti di ulteriori informazioni rivolgiti ad un Centro per i Disturbi Neurologici al cui interno troverai specialisti che si occupano di malattie neurovegetative afferenti all’area dei “Disordini del Movimento” di cui fa parte il morbo di Parkinson. Puoi prendere contatto con questi centri presso la tua ASL di riferimento o dove risiede il tuo famigliare.