Ictus cerebrale: sintomi e prevenzione
L’ictus è la terza causa di morte in Italia, (dopo malattie cardiovascolari e neoplasie), la seconda causa di demenza e la prima di invalidità. Si registrano circa 200.000 casi ogni anno, di cui l’80% sono nuovi.
Ma da cos’è causato l’ictus cerebrale?
La chiusura o la rottura immediata di un vaso cerebrale può causare un ictus cerebrale. Questo porta, di conseguenza, al danneggiamento delle cellule cerebrali dovuto alla mancanza di ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia). Si parla di emorragia cerebrale quando si ha una compressione del sangue uscito dal vaso.
L’ictus solitamente compare all’improvviso e senza dolore mentre il mal di testa è sintomatico della comparsa di una emorragia cerebrale. Altri sintomi possono essere: formicolio, difficoltà nel parlare, mancanza di forza e sensibilità ad un braccio e gamba.
Quando alcuni di questi sintomi compaiono rapidamente, e altrettanto rapidamente svaniscono, si parla di TIA (attacchi ischemici transitori), campanelli di allarme di un ictus vero e proprio, da diagnosticare con estrema attenzione. Prendere tempo, all’insorgere di queste patologie, equivale sempre a perdere tempo prezioso.
La prevenzione è l’arma migliore per combattere l’ictus, insieme all’efficacia della terapia che, essendo strettamente collegata al fattore tempo, qualifica questa patologia come un’emergenza tempo-dipendente. In questo ambito, quindi, si parla di ritardo evitabile come un momento organizzativo alla base dell’esito clinico.
Alcune delle strategie da seguire per prevenire l’ictus:
- Non fumare
- Svolgere quotidianamente attività fisica moderata
- Dormire regolarmente almeno otto ore al giorno
- Tenere sotto controllo il peso corporeo, la pressione arteriosa e il battito cardiaco
- Limitare il consumo di alcol
- Seguire un regime alimentare bilanciato (pochi grassi, aumentare consumo di frutta, verdura, pesce, legumi e cereali integrali)
- Controllare il consumo di sale
- Tenere sotto controllo i valori della glicemia, in modo da prevenire l’insorgenza del diabete
- Tenere sotto controllo la pressione arteriosa
- Assumere farmaci anticoagulanti per fluidificare il sangue dopo i quarant’anni.
La cura dell’ictus come malattia non si esaurisce soltanto nella fase acuta. Nelle fasi successive, cronica o post acuta, la persona colpita deve proseguire controlli serrati nei centri di riabilitazione specializzati. Anche la famiglia gioca un ruolo fondamentale nella cura del proprio caro nell’ affrontare sintomi come immobilità, depressione e disturbi della comunicazione, che possono comparire dopo la fase acuta della malattia.
Importante la costruzione di una rete di protezione intorno a chi è stato colpito e alle loro famiglie con un sostegno psicologico e comportamentale, formazione, informazione e prevenzione.
Fonte: humanitas.it