Alzheimer: alcuni consigli per far mangiare di più i propri cari
Il progredire della demenza di Alzheimer può portare i malati, tra le altre conseguenze, a mangiare meno. Gli ovvi problemi che ciò comporta per il genitore anziano si riflettono sul caregiver, cioè sulla persona che lo assiste, tramutandosi in stress, confusione, frustrazione. Si tratta comunque di un problema che può essere affrontato ed eliminato tramite una serie di accorgimenti, alcuni dei quali riguardano aspetti singolari, come addirittura il colore dei piatti.
Secondo uno studio, infatti, per un paziente prendere del cibo da un piatto rosso rispetto ad un piatto bianco porta a consumare circa il 25% in più di alimenti. Ma questo è solo il più curioso di una serie di espedienti che si possono utilizzare per superare il problema. Come sempre, l’idea è quella di partire da un approccio positivo, che deve anticipare e interpretare i bisogni del genitore anziano, e mettere a disposizione delle soluzioni.
Un esempio molto semplice: il genitore affetto da Alzheimer ad un certo punto potrebbe avere problemi ad usare le posate. Una soluzione potrebbe essere quella di provare il finger food ossia, appunto, cibo da mangiare con le mani. In questa categoria rientrano filetti di pollo impanati, bastoncini di pesce, hamburger, gamberetti.
Come avevamo già visto in questo articolo, è importante mangiare insieme e mantenere il contatto visivo. Sedetevi se possibile di fronte al genitore e sorridete prima di iniziare a mangiare, anche senza parlare. Con molta probabilità seguirà i vostri gesti. È importante non scoraggiarsi in caso di insuccesso, ma avere pazienza e costanza finché non funziona.
Anche l’occhio vuole la sua parte, e quindi è importante il modo in cui il cibo viene presentato nel piatto. Porzioni più piccole, una minore scelta, anche piccoli pasti durante la giornata. Mettete il cibo preferito nel piatto e un altro proprio accanto a questo. Favorite gesti e movimenti, considerate se la persona è mancina oppure no, tagliate la carne o il pesce in piccoli pezzi. Cercate di ricordare quelli che erano i cibi preferiti della persona che state assistendo e presentateli spesso. Inoltre, lodate il cibo. Molto semplicemente, senza giri di parole, solo per stuzzicare l’attenzione e l’appetito e fornire un rinforzo positivo, anche lodando lo sforzo del genitore nel mangiare.
Parlare è importante, soprattutto prima di mangiare, per creare un ambiente positivo, ma durante il pasto potrebbe essere difficile per il genitore eseguire due azioni (mangiare e parlare) alla volta. Quindi in quel momento il silenzio sarebbe più indicato per evitare distrazioni. In generale, siate positivi e non lasciatevi abbattere. Le difficoltà sono all’ordine del giorno, ma la pazienza e la costanza sono tra le vostre migliori alleate.
Fonte: Alzheimersreadingroom