Quando la mamma viene a vivere con te: pro e contro
In passato abbiamo trattato spesso il tema del caregiving, proponendo alcuni consigli destinati ai figli che decidono di prendersi cura di una persona anziana (che può essere la mamma o il papà) e, in alcuni casi, non più autosufficiente. Tra gli altri, suggerimenti su come ridurre il pericolo del cosiddetto burnout (forte stress) o su come migliorare la sicurezza degli ambienti. Riprendiamo quelle stesse considerazioni, aggiungendone di nuove, e ragioniamo da una diversa prospettiva: quella di un figlio che sta ancora decidendo se accogliere il genitore anziano in casa propria.
Mentre in Senato si sta muovendo una discussione sulla tutela e il riconoscimento della figura del caregiver in Italia, i numeri crescono. Oggi sono circa 3,5 milioni i figli, e dunque le famiglie, che si prendono cura almeno di una persona anziana. Da un lato nessuno potrebbe mai mettere in dubbio il sincero slancio di affetto che si trova alla base di una scelta di questo tipo, dall’altro in questo caso abbiamo selezionato alcuni pro e contro che possono essere presi in considerazione quando ci si trova a dover operare una scelta di questo tipo. L’obiettivo rimane il bene generale, sia del genitore anziano che della famiglia in cui andrebbe a vivere.
Di che tipo di attenzioni avrà bisogno la persona?
Il primo passo verso una decisione in un senso o nell’altro consiste nel tener conto delle condizioni mentali e fisiche della persona anziana, sia la mamma o il papà. Certo è molto diverso far entrare nel proprio spazio casalingo una persona ancora sana e indipendente o una che presenta una particolare condizione fisica o mentale. In quest’ultimo caso la malattia avrebbe un impatto sulla routine giornaliera dell’intera famiglia. Considerando che la condizione potrebbe peggiorare nel tempo, bisogna ragionare nel lungo termine, e capire se spostare il genitore anziano in una struttura d’assistenza non sarebbe un’opzione migliore.
Che tipo di assistenza personale e supervisione potrai fornire?
Molte famiglie sentono l’obbligo morale di portare la mamma o il papà nelle proprie case una volta che la loro salute inizia a diminuire. In questo modo, oltre a dimostrare il loro affetto, possono restituire una parte di quelle attenzioni amorevoli che hanno ricevuto molto tempo prima. D’altra parte questa inversione di ruoli può essere faticosa, non solo per il caregiver, ossia la persona che fornisce assistenza, ma anche per la persona anziana. Ecco alcuni fattori da considerare:
- Essere realistici: il medico che si occupa dell’anziano può darti delle indicazioni circa i suoi bisogni e fornire un parere autorevole sulla possibilità di prendersi cura del genitore.
- Tieni a mente i tuoi impegni: figli, lavoro. Bisogna capire se effettivamente riuscirai a ritagliarti quel tempo necessario per una persona che richiede assistenza. Ad esempio, il genitore potrebbe aver bisogno di usare il bagno di notte. In quel caso sei pronto a rinunciare a ore di sonno? Hai qualcuno che ti aiuti? Hai energie e tempo per assumerti questo compito? Queste sono le domande da porti.
- Conosci i tuoi limiti: se la persona ha delle necessità giornaliere riguardo a vestirsi o andare in bagno, tu e i tuoi cari sareste a vostro agio con questi compiti? In questo caso comunque si può assumere un infermiere per assistenza domiciliare.
Come sono i vostri rapporti?
Ti trovi bene con i tuoi genitori? Riconsidera la tua storia con la mamma o il papà, cercando di capire se potete o no vivere sotto lo stesso tetto. Avere dei conflitti è normale, ma devi considerare la qualità della vita per te e la tua famiglia. Se riesci a passare sopra questioni passate e ritieni che vivere insieme potrà anzi rafforzare il vostro rapporto, la situazione potrebbe funzionare. In caso contrario, anche se ti senti obbligato a prenderti cura di loro, devi essere realistico a proposito del vostro rapporto e capire se potreste o no vivere in armonia.
La tua casa risponde alle esigenze della persona di cui vuoi prenderti cura?
Ad esempio, in bagno si trovano delle barre di sostegno? Ci sono delle scale? La casa è accessibile con una sedia a rotelle? Eventualmente, puoi permetterti di affrontare migliorie e rinnovamenti necessari? Inoltre:
- Puoi convertire la sala da pranzo in una camera da letto con facilità?
- Il bagno e le zone della casa sono accessibili con una sedia a rotelle? Lo spazio dovrebbe essere di circa 90 cm.
- Quali cambiamenti sono necessari, e quali sono i costi di assistenza nel breve e lungo termine?
- Sempre nel breve e lungo termine, il livello di privacy per ognuno sarà accettabile?
- Qualcuno dovrà rinunciare alla propria camera da letto o dovrà dividerla con il parente?
Il genitore assistito potrà contribuire alle spese?
Accudire qualcuno in casa può rivelarsi abbastanza costoso, a meno che questa persona non contribuisca alle spese, con la pensione o con altre entrate. Tra gli elementi da considerare:
- Contribuirebbe al pagamento dell’affitto, o delle migliorie necessarie per la preparazione della casa?
- Ci sono fratelli o sorelle che aiuterebbero nei costi dell’assistenza?
- È possibile combinare risorse per trovare un appartamento che fornirebbe una migliore condizione per tutti?
Come si sentono gli altri membri della famiglia riguardo al potenziale trasferimento?
In questo caso valgono le stesse considerazioni già espresse al punto tre. Bisogna considerare i rapporti passati e le aspettative, e riflettere sulle conseguenze della decisione, valutando se questa avrà degli effetti positivi o no sui rapporti. Ognuno dovrebbe essere preparato e pronto al momento, e dovrebbe poter dire la propria. Vivere insieme rafforzerà i rapporti familiari? Tra i benefici in questo caso si può considerare che, se in grado, il genitore potrebbe aiutare come babysitter nel caso di bambini piccoli.
Hai il tempo per assumerti questo compito?
Anche qui ci ricolleghiamo a punti precedenti. L’attività di caregiver è faticosa e per molti è difficile immedesimarsi fino a quando non si trovano a viverla personalmente. Tra le questioni da considerare:
- Chi si prenderà cura della persona anziana mentre tu sei a lavoro?
- Chi prenderà gli appuntamenti dal medico e lo accompagnerà a questi, oppure organizzerà le medicine?
- Avrai abbastanza tempo per prenderti cura di te stesso?
Ci sono caregiver che hanno perso o rinunciato al loro lavoro perché non riuscivano a gestire entrambi gli impegni, altri che sono stati vittime di stress ed esaurimento (il cosiddetto burnout). È importante riservarsi, e considerare, del tempo per ricaricare le batterie.
In che modo questa nuova sistemazione influirà sulla vita sociale del genitore?
Nel caso di una persona anziana, un trasferimento potrebbe comportare un allontanamento dai propri legami personali e dagli amici. Inoltre, può essere difficile, più difficile, per una persona anziana, adattarsi ad un nuovo ambiente. In questo caso sia la depressione che la solitudine possono diventare un problema, specialmente in quei momenti in cui – per lavoro o obblighi scolastici degli altri – la persona si trova sola a casa. Questo è uno dei motivi per i quali molte famiglie scelgono di inserire i loro cari in una struttura assistenziale, dove sono seguiti 24 ore al giorno.
Fonte: Aplaceformom