Animali domestici: cosa fare quando il tuo genitore anziano non riesce ad occuparsene?
Quando una persona invecchia, diventa sempre più difficoltoso prendersi cura di se stessi. Avere un animale domestico può, da un lato, essere uno stimolo per il genitore anziano ma, di fronte ad un problema di salute grave, invalidante o degenerativo, può anche essere un problema.
Genitori anziani e animali domestici
Gli animali sono esseri viventi molto speciali soprattutto per una persona anziana, perchè permettono di:
- allargare la propria rete di amicizie
- socializzare con altre persone amanti degli animali
- uscire di casa ogni giorno (nel caso di padroni di cagnolini)
- fornire una routine alle giornate, spesso vuote, di un anziano
- sentirsi utili e ancora necessari per qualcuno.
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Secondo altri studi, in aggiunta a questi benefici emotivi e psicologici, gli animali aiutano a:
- combattere la depressione
- proteggere da patologie cardiache
- aumentare la produzione della serotonina, l’ormone del “buonumore”
- diminuire il colesterolo
- abbassare il cortisolo, l’ormone responsabile dello stress
- ridurre la pressione del sangue e i livelli di stress.
Non ci sono dubbi che gli animali siano una compagnia molto importante per una persona anziana, alcune volte l’unica. Ma come accorgersi che la mamma non è più in grado di prendersene cura?
Fare attenzione ai segnali e possibili soluzioni
Se un genitore anziano ha solo qualche acciacco dovuto all’età, è difficile per un figlio che non vive nella stessa casa rendersi immediatamente conto di problemi nella cura dell’animale. Quali sono i segnali da tenere conto?
Dimenticanze frequenti: se noti che la ciotola dell’acqua, o del cibo, è sempre vuota e l’animale sta perdendo, o al contrario, aumentando sensibilmente di peso, potrebbe indicare problemi di memoria. Se la lettiera del gatto o l’accesso all’esterno per un cane, non è automatico, può essere che ci si dimentichi anche di aprirgli la porta di riferimento. L’intervento in questi casi deve essere immediato per la salute del cucciolo.
Soluzione > se il tuo genitore ha un’area esterna personale (un balcone o un giardino), e vive in una zona sicura, si potrebbe pensare di installare una porticina in modo che il proprio animale possa accedere all’esterno in autonomia. Per quanto riguarda il cibo e l’acqua, si potrebbe chiedere un aiuto al vicino, se in buoni rapporti.
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Problemi di mobilità: il tuo genitore non riesce più a portare fuori il cane? Anche cambiare la lettiera del gatto risulta troppo faticoso?
Soluzione > per i cagnolini, prova ad informarti se esistono dog sitter nella tua zona. Di cosa si tratta? Coloro che, a pagamento, si occupano di venire a prendere a casa il tuo cucciolo e portarlo fuori. Per un gatto, invece, prova a spostare la lettiera in un posto un po’ più in alto del solito in modo che il tuo caro non debba abbassarsi troppo, con i conseguenti dolori alle gambe e alla schiena.
Quali soluzioni se il tuo caro non ce la fa più?
Se il tuo genitore non può più vivere autonomamente nella propria casa e state valutando l’ingresso in una residenza assistita ma non sapete cosa fare con l’animaletto, tieni in considerazione che oggi sono sempre di più le strutture pronte ad accoglierli.
In alternativa prova a sondare se qualche familiare, vicino di casa o amico se la sente di accogliere il cucciolo della tua mamma: se permesso, sarà possibile portarglielo in struttura durante ogni visita.
Cosa fare quando la separazione è inevitabile?
Se nessuna di queste opzioni è valutabile, è importante tenere ben presente del possibile trauma emotivo dovuto alla separazione dal proprio amico a quattro zampe. Stai vicino al tuo caro, assicurandogli che sarà accolto in un’altra famiglia che gli garantirà lo stesso affetto e amore.
Prova inoltre ad informarti se nella struttura scelta vengono organizzati incontri di pet therapy. Due aspetti positivi: può essere uno stimolo per il genitore anziano ad entrare in casa di riposo, oltre alla possibilità di trasmettere il proprio amore ad un altro animale, mantenendo tutte le emozioni positive e i benefici derivanti dalla sua compagnia, senza la responsabilità della cura.
Se anche tu hai un genitore fragile, cerca in VillageCare l’aiuto di cui hai bisogno: contattaci qui.
Fonte: aplaceformom.com