Caregiver familiare: come gestire le proprie emozioni
Le emozioni sono l’espressione di una risposta a determinate circostanze, interne od esterne, che coinvolgono diversi aspetti del nostro comportamento e che talvolta si esprimono anche attraverso la gestualità del corpo. Le risposte che derivano possono essere fisiologiche, cognitive, motorie e/o comportamentali. Essendoci una stretta correlazione tra il pensiero e le emozioni, è proprio la struttura del primo che ci fa reagire in un determinato modo piuttosto che in un altro.
VillageCare consiglia: imparare a riconoscere e a rispondere in maniera adeguata al contesto e a noi stessi permette una migliore gestione delle nostre emozioni onde evitare che, in caso di sovraccarico, queste ultime prendano il sopravvento.
Quali sono tendenzialmente le principali emozioni provate dal caregiver familiare?
Un caregiver familiare è, nella maggior parte dei casi, una figlia che si trova, spesso improvvisamente, a doversi prendere cura del genitore anziano che, nei casi più gravi, potrebbe non essere più autosufficiente a causa di una patologia. Il caregiver spesso si trova di fronte ad un familiare che sta cambiando a causa della malattia, situazione che provoca un’immensa sofferenza e al tempo stesso un forte senso di impotenza.
E’ molto probabile che questo sovraccarico emotivo inevitabilmente possa portare a delle ripercussioni a livello psico-fisico. Le emozioni sono molteplici, difficili da comprendere ed accettare. L’interazione quotidiana e costante con il proprio caro può, col tempo, portare ad esaurire le risorse del caregiver, il quale può soffrire di sensi di colpa, frustrazione, collera e rabbia, tristezza e talvolta desiderio di fuga. Succede tuttavia ancora troppo spesso che tali “vissuti” vengano negati o allontanati poiché difficili da accettare e metabolizzare.
VillageCare consiglia: imparare ad accettare ed affrontare i cambiamenti e le sofferenze psicologiche che la malattia comporta, crea le condizioni necessarie per poter attuare quei cambiamenti necessari all’instaurarsi di un nuovo equilibrio personale e familiare.
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Come si possono affrontare queste emozioni?
Assistere un genitore con Alzheimer o altre tipologie di demenza, è un compito difficile. Ogni malato è diverso, così come diversi sono i caregiver, i contesti e le dinamiche familiari in cui si inserisce la patologia. Pertanto, non esistono regole prestabilite da seguire che funzionino in ogni situazione, né risposte semplici alle difficoltà da affrontare. Alcuni suggerimenti possono essere utili per allentare il carico delle reazioni emotive:
- impara ad esprimere i tuoi bisogni: riconoscere e ammettere i propri limiti consente di evitare che le tensioni diventino ingestibili e protegge da comportamenti poco salutari (ad esempio, mancanza di riposo o un’alimentazione carente).
- Impara a non essere troppo severo con te stesso: a volte, si può avere la sensazione di ‘non fare abbastanza’, di rispondere in modo sgarbato o di non riuscire a prendere la decisione giusta nella gestione dell’assistenza del proprio caro.
VillageCare consiglia: non ti vergognare se talvolta ti arrabbi con il tuo genitore, se piangi o ti senti triste. Considerali invece come dei campanelli d’allarme: se il malessere aumenta, chiedi aiuto e parlane a qualcuno al più presto.
- Concediti una pausa: avere la possibilità di concedersi un momento di ‘sollievo’ e distensione è utile per il nostro benessere.
VillageCare consiglia: “prendersi degli spazi”, anche se temporaneamente, non significa essere incapaci di fronteggiare la situazione, ma darsi del tempo per garantire una migliore assistenza al malato.
- Arricchisci la tua rete di relazioni: un sentimento provato spesso dai caregivers è la solitudine intesa come “il sentirsi soli”. È importante quindi, sempre nei limiti del possibile, cercare di non isolarsi ma preservare la propria rete di relazioni con cui poter condividere parte della quotidianità.
- Condividi le emozioni con qualcuno: esprimere i propri vissuti, condividere i problemi con persone che vivono una situazione analoga è utile per sentirsi compresi e accolti nei propri timori, per allentare la tensione e per non sentirsi soli. Inoltre, aiuta a prenderne la ‘giusta distanza’ e a vivere alcuni momenti in modo meno doloroso. Prendere parte a gruppi di auto mutuo-aiuto o di sostegno può essere un valido supporto per potersi confrontare con altre persone e ricevere dei consigli utili su come affrontare aspetti critici nella gestione del proprio caro; al contempo permette di avere un canale di sfogo a tutte quelle reazioni che si accompagnano nel percorso di accudimento. Si tratta di persone che condividono uno stesso problema al fine di confrontare le proprie esperienze di vita e scambiarsi un reciproco supporto emotivo.
Consiglio VillageCare: è bene ricordare che i gruppi di auto mutuo-aiuto rappresentano una buona iniziativa di supporto ma non sono sostitutivi di un’adeguata psicoterapia individuale o di gruppo, volta al miglioramento della qualità della vita.
- Affronta lo stress e le tensioni latenti: al fine di evitare un accumulo di stress ed essere sovraccaricati di emozioni spiacevoli, potrebbe essere utile praticare tecniche di rilassamento in grado di ridurre la tensione e fornire una sensazione di benessere globale, fisico e mentale. Esistono diverse tipologie di rilassamento, da quelle che coinvolgono attivamente il soggetto (come ad esempio, il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson) a quelle un po’ più passive (come ad esempio, il training autogeno o la meditazione). Ogni forma di rilassamento va adattata al soggetto a seconda del livello di tensione accumulata e del tempo che si ha a disposizione per poterlo praticare. In ogni caso, rappresentano validi aiuti per concedersi un momento di stacco fisico e mentale e per gestire le situazioni stressanti. Tali tecniche inoltre hanno il vantaggio di essere facilmente spendibili in diversi contesti e possono migliorare la qualità di vita.
Consiglio VillageCare: riconoscere che si è importanti per sé stessi e per il malato, non avere paura o vergogna di ammettere le difficoltà e considerare i propri limiti, soddisfare i propri bisogni ed interessi, farsi aiutare da esperti, prendersi periodi di riposo, praticare tecniche di rilassamento e condividere i propri vissuti.
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Fonte e professionisti
Dott.ssa Alessandra Di Cola e Dott.ssa Manuela Donis: Psicologhe-Psicoterapeute, Brain Trainers.