Giovani designer e progetti per aiutare gli anziani. Il girello tuttofare.
Un esercito di giovani inventori, designer e progettisti si ispirano alle esigenze di una popolazione che invecchia per migliorare la qualità di vita, abbattere le barriere architettoniche, ridare libertà di movimento e motivazione agli anziani con mobilità ridotta. Mossi dal desiderio di restituire gesti e abitudini capaci di rendere la giornata di una persona fragile attiva e serena, come già affrontato in diversi articoli.
Oggi intervistiamo Francesco Verderosa, studente di design industriale, della generazione dei Millennials, nel suo viaggio tra i continenti e, soprattutto, nel suo percorso di conoscenza della Silver Age per progettare, tra le soluzioni, un girello “tuttofare” per muoversi in casa più facilmente.
Francesco, da Verona a Londra passando per San Francisco. Come approdi alla Stanford University e al progetto “Innovating Ageing in Place” ?
“La mia base oggi è Londra, dove studio design industriale. Grazie allo scambio con l’Università di Stanford di San Francisco, partecipiamo alla competizione annuale sul “design inclusivo” lanciata dall’istituto, dal suo Centre On Longevity” ci spiega Francesco “Il tema da svolgere era chiaro e sfidante: nuove soluzioni pratiche per migliorare la mobilità delle persone anziane fragili, ancora attive, lucide e attente dal punto di vista cognitivo, che vivono sole nella propria abitazione, ma compromesse da un disagio motorio. Già utilizzatori di ausili come bastoni, montascale e, soprattutto, girelli”.
L’invecchiamento della popolazione tocca trasversalmente tutti i Paesi del mondo, anche gli Stati Uniti si pongono la questione. Da dove siete partiti per il vostro progetto?
“Alla base del progetto abbiamo affrontato quattro settimane intense di interviste e di condivisione delle abitudini di vita del nostro “panel statistico” di over 80, persone molto speciali che vivono sole in abitazioni non del tutto agevoli (scale, gradini, dislivelli), con ancora tanta voglia di vivere, ma ostacolati nelle abitudini: non riuscire ad apparecchiare la tavola, a prepararsi un tè e appoggiarlo su un piano sicuro, a trasportare piccoli oggetti” continua Francesco “Come Betty, 92 anni: non riesce più a muoversi nella sua cucina in piena libertà e ciò le impedisce di essere serena. Mi ha detto: ‘Voglio invecchiare bene nella mia casa, continuare a cucinare, ma rimanere indipendente, non come le mie amiche che pesano sui figli e sulla società’ “.
Come arriva l’idea di proporre l’evoluzione del “girello” come soluzione pratica, dal design speciale?
“L’ausilio “girello” è già centrale nella vita quotidiana di anziani con mobilità ridotta. Osservando le abitudini di casa e ascoltando le esigenze, abbiamo compreso fin da subito che si poteva partire dallo strumento per aggiungere spazio e superficie, traendo spunto dal design dei vecchi tavoli di servizio (carrelli) degli anni ’50. Nasce così l’idea di partire dall’attuale girello e dal tavolo di design del passato, creando un oggetto nuovo, moderno e funzionale.
Il progetto nasce anche grazie alle interviste e al coinvolgimento di ex designer over 60 che insieme a noi hanno messo a fuoco bisogni e possibili soluzioni“.
Una competizione tra giovani talenti a favore della popolazione che invecchia, a conferma che le due generazioni si possono capire, aiutare, sostenere?
“Studiare e proiettarsi nel disegno industriale nella sua più pragmatica versione, significa soprattutto indagare le aree del bisogno più fragile e meno supportato, facendo leva sulle esperienze personali – dai nonni a casa, ai parenti e amici con disagi nella propria autonomia – e sugli stimoli professionali internazionali” conclude Francesco “Fin dal primo giorno di Università siamo stati proiettati all’attenzione dei fenomeni sociali, ambientali e al ruolo chiave che possiamo mettere in campo nel nostro futuro lavoro“.
Francesco Verderosa, 21 anni, nato a Verona. Studia Design Industriale alla Brunel University of London. Nell’ultimo anno partecipa alla competizion “Innovating Ageing in Place” tramite l’Università Stanford di San Francisco, Centre on Longevity. Nel 2016 firma il design del logo e dell’immagine di VillageCare Srl.