Figlie e genitori anziani: quando la rabbia sale. 9 consigli per superarla.
Tutti riconosciamo che prendersi cura di un genitore anziano è un compito di profondo amore, ma anche molto complesso. Può portare ad un nuovo e arricchente rapporto tra genitore e figlio, una maggiore vicinanza, nello stesso tempo genera un flusso di emozioni tra cui tenerezza, nostalgia, gratitudine, devozione, frustrazione, dolore, tristezza, senso di colpa e rabbia.
La rabbia è un’emozione particolarmente critica per un figlio. È normale che ad un certo punto della relazione esca e si faccia sentire. Accade quando il tuo ruolo non è riconosciuto o la persona per la quale ti stai prendendo cura è agitata o aggressiva e lo stress sembra schiacciarti. Inoltre, nei casi di malattie come la demenza senile o l’Alzheimer, si aggiunge il dolore di perdere la persona che conoscevi. La realtà è che comportamenti imprevisti o problemi di salute possono accadere.
Nel tuo ruolo di figlia “caregiver” non puoi sempre fermare o controllare queste situazioni, facendoti sentire impotente e isolata.
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La prima cosa da riconoscere è che la rabbia è una reazione normale. La stanchezza di una figlia evolve fino dall’esaurimento fisico ed emotivo quotidiano, se non si pongono dei piccoli e grandi freni. Non rimproverarti quando ti senti in colpa o quando hai momenti di forte frustrazione. Sei un essere umano e nessuno può bilanciare sempre tutti gli aspetti della vita: relazioni familiari, lavoro e altri impegni.
Ci sono piccoli e grandi rimedi che puoi attivare con te stessa quando ti ritrovi in una fase difficile:
1. Riconosci che stai facendo la differenza anche quando non ti sembra.
Pensa a quali opzioni di assistenza sarebbero disponibili se non fossi accanto al tuo caro e quanto sia importante il tuo ruolo.
2. Sii gentile con te stessa.
Perdonati per i momenti in cui sei frustrata e arrabbiata. Concentrati maggiormente sulle innumerevoli volte in cui sei stata paziente e compassionevole. Consenti a te stessa di avere momenti di imperfezione.
3. Sii consapevole del tuo corpo e dei tuoi sentimenti.
Non aspettare di farti schiacciare fisicamente o emotivamente dalle responsabilità. Sii proattivo a tuo vantaggio e chiedi aiuto e supporto da un parente, un amico, un operatore sanitario o con alcune ore di assistenza professionale per un po’ di sollievo. Datti il tempo di ricaricarti. Trarrai beneficio per te e per la persona di cui ti stai occupando.
4. Prenditi un momento per capire perché sei arrabbiata.
Quando qualcuno ti sta urlando contro o è fisicamente aggressivo, è difficile non alterarsi.
Prova a fermarti un attimo e a pensare attentamente al motivo per cui la persona di cui ti sta prendendo cura, ti sta facendo così tanto arrabbiare. Forse il suo comportamento non ha niente a che fare con te. Forse la sua condizione di salute crea scarso controllo degli impulsi o memoria e non possono fare a meno di chiederti la stessa cosa più e più volte. Forse non ti riconosce e ha paura che tu sia uno sconosciuto. Oppure si tratta di una reazione a un farmaco.
A volte cercare di comprendere le ragioni del comportamento del tuo caro, può ammorbidire la tua reazione.
5. Includi un po’ di svago e divertimento per te e il tuo caro.
Pensa a qualcosa che ti piacerebbe fare in grado con il tuo genitore anziano che potrebbe dare un po’ di sollievo durante i momenti di “conflitto”.
Ad esempio, quando ti senti particolarmente giù, accendi la musica e balla. Lo sapevi che la musica ha un effetto calmante?
Oppure scegli uno dei tuoi film preferiti e guardalo insieme al tuo caro. Tira fuori vecchie foto e i ricordi che vi suscitano. Sono piccole azioni, ma significative per entrambi.
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6. Cambia direzione.
Se cercare di vestire la persona anziana diventa una battaglia, fermati, concentrati su qualcos’altro e riprovaci più tardi. Dai alla persona scelte limitate, quando possibile. Ad esempio, puoi chiederle: ti piacerebbe indossare la tua camicia blu o rossa? Mostra entrambe le soluzioni in modo che si senta libera di scegliere. In questo modo entrambe potete sentire di avere un controllo che aiuta a ridurre la frustrazione e l’ira.
7. Trova dei modi sani per liberare la rabbia.
Forse ti sentirai meglio dopo aver calciato forte un pallone o sbattuto un cuscino a terra. Magari potrebbe aiutarti cambiare stanza e provare a dire ciò che vorresti davvero dire. Questa seppur piccola fuga ti aiuta a calmarti, in modo che tu possa andare avanti, senza conseguenze negative.
Anche l’esercizio fisico rilascia tensione e può sollevare l’umore: fare una passeggiata, saltare la corda, fare yoga o meditazione. Pensa a cosa è meglio per te. Scrivere un diario permette di sfogarsi e provoca sollievo. Mettere nero su bianco i tuoi sentimenti o cosa pensi e vorresti dire davvero, senza condividerlo con nessuno.
8. Non sprecare tempo ad arrabbiarti per cose che non puoi controllare.
E’ un’azione che richiede tempo ed energia che non hai. Ricorda che non puoi controllare le azioni della persona di cui ti stai prendendo cura.
Ad esempio: avete avuto una grande discussione che ti ha provocato rabbia e forte stress. La tua mamma, soprattutto se soffre di demenza senile, molto probabilmente se ne dimenticherà il giorno seguente.
Quindi: abbandona la tua rabbia. Concentrati su ciò che puoi controllare, qual è la tua reazione e il tuo atteggiamento. E riparti da zero.
9. Riconosci che non è possibile modificare le relazioni passate.
Potresti aver cura di una persona con cui hai avuto un rapporto passato conflittuale. Dovresti chiederti: questo può influire sul tuo ruolo di “caregiver”? Quale impatto può avere su di te?
Forse non sei la persona migliore per assumere questo ruolo in tutti i suoi aspetti.
Il più grande errore che i figli fanno è quello di non ritagliarsi del tempo per avere cura di se stessi. Identifica una persona con cui parlare candidamente delle sfide che affronti ogni giorno come “caregiver”.
Un’altra grande fonte di supporto sono i gruppi di auto mutuo aiuto o i blog in cui sai che gli altri capiscono e hanno empatia per ciò che stai vivendo. Infine, consulenti e operatori sanitari con esperienza in questo settore possono offrirti spunti per aiutarti.
Se anche tu hai un genitore fragile, cerca in VillageCare l’aiuto di cui hai bisogno: scopri i nostri servizi qui.
Fonte: thecaregiverspace.org