Figli Caregiver: 5 modi per uscire dall’isolamento
“All’inizio, erano semplici problemi di memoria: mamma aveva piccole dimenticanze, e il medico le consiglia di assumere vitamina B e di fare degli esercizi per rafforzare la memoria. Ma le cose non sono migliorate e, quando sono riuscita a convincerla ad andare da un geriatra, lui ha subito diagnosticato una demenza senile. È stato uno shock per tutta la famiglia, ma speravo che con le giuste cure le cose sarebbero migliorate. Purtroppo non è stato così, e a 57 anni sono tornata a vivere con mamma per aiutarla in tutto: lavarsi, vestirsi e mangiare. Tutta la mia vita è cambiata: dopo il lavoro, ho solo un’oretta prima che la badante finisca il turno… e devo concentrare in quell’ora tutte le commissioni quotidiane e straordinarie per me e per lei. È una vita serrata: non ho tempo di fare una passeggiata o salutare un’amica… e decidere di cambiare programma e restare fuori per un’ora in più è impensabile! I miei amici continuano con le loro vite di sempre, e io mi sento tagliata fuori… come posso riprendermi un po’ della mia vita?”
Come Anna, chi si prende cura di un genitore o di un familiare con disabilità o malattie come il Parkinson o l’Alzheimer va incontro a problematiche di vario tipo, spesso inaspettate. Oltre a dover gestire cure mediche, igiene personale e vita quotidiana dei propri genitori, si ha a che fare con orari nuovi legati alle esigenze del proprio caro e a una trasformazione totale della propria vita. Nei casi più gravi, si va incontro a lunghi periodi di solitudine e isolamento, cosa che può portare a ramificazioni negative fisiche e mentali sia del caregivers che delle persone intorno.
Ci siamo passate anche noi. Questo processo può durare per anni: perdiamo i contatti con gli amici, rinunciamo ad uscire perché non abbiamo tempo o perché abbiamo paura di non “reggere il confronto” con le vite degli altri che ci sembrano perfette per il semplice fatto di seguire routine normali. La percezione della nostra identità cambia, pensiamo di non poterci permettere quella felicità quotidiana che gli altri vivono con tanta facilità ed entriamo in loop senza accorgercene, rinunciando a socializzare anche quando ne avremo l’occasione… finché non ci ritroviamo davvero soli.
Ma come fare per non entrare in questo circolo vizioso ed evitare l’isolamento? Ecco 5 suggerimenti per concederti delle pause con le persone che ami e che ti mancano… continuando a prenderti cura del tuo caro fragile.
- Unisci l’utile al dilettevole
“Facile a dirsi”, penserai. Ci siamo passate e lo sappiamo: nella routine di chi si prende cura di una persona malata a tempo pieno non c’è spazio per il divertimento e il relax. Spesso, agli impegni quotidiani si aggiungono anche fattori emotivi che ci impediscono di avere attimi di socializzazione quotidiani.
Certo, sappiamo che non puoi cambiare la situazione intorno a te ma puoi provare a modificare, anche di poco, il modo in cui gestisci la vita quotidiana creandoti degli spiragli di socializzazione, magari unendo gli impegni alle uscite con le persone che ti sono più vicine o con le quali hai più confidenza.
Seleziona le commissioni che puoi portare a termine con amici o familiari e cerca di coinvolgerli. Un esempio? Se tra i tuoi impegni c’è quello di fare la spesa, organizzati con un’amica e falla insieme a lei: anche se per pochi minuti, condividerete l’auto, la scelta dello shampoo e la fila alla cassa chiacchierando del più e del meno. Se invece devi fare il cambio di stagione o riorganizzare degli spazi in casa, coinvolgi un tuo familiare per farlo insieme: finirai nella metà del tempo e avrai passato delle ore in modo diverso.Soluzioni per i tuoi cari fragili? Contattaci! - Scegli le priorità e delega il resto
Dall’inizio hai gestito tutto alla perfezione e sei andata avanti così, prendendoti tutte le responsabilità e sacrificando la tua vita personale per prenderti cura dei tuoi genitori in un momento di difficoltà. Eppure non puoi avere il controllo su tutto ogni giorno. Quando entri in modalità supereroe, metti da parte tutto ciò che non è importante e pensi che non ci siano limiti alla quantità di cose che puoi fare. Ma non è così: prima o poi tutti esauriscono le proprie forze e anche tu rischi di crollare da un momento all’altro sotto il peso delle responsabilità. Come mollare la presa senza sentirti in colpa?
Innanzitutto, selezionando le priorità e delegando il resto. Pensaci: di certo ci saranno aspetti e situazioni che non sono il tuo forte o nei quali perdi più tempo perché non ti risulta naturale occupartene. Che si tratti della parte assicurativa o economica, di relazionarti con i medici o di comprendere i referti, di gestire il planning delle medicine o di guidare da casa all’ospedale per le terapie, individua la parte che ti dà più ansia oppure che ti crea maggiori problematiche e delegala a una persona di fiducia. D’altro canto, scegli di portare avanti le cose nelle quali sei più brava o che ti vengono più naturali. Questo ti aiuterà a prenderti cura del tuo caro fragile ma allo stesso tempo ti permetterà di non accollarti tutte le responsabilità, ridurre lo stress, lasciare che gli altri ti aiutino senza sentirti in colpa e avere un po’ più di tempo libero per i tuoi hobby e per le uscite con gli amici. - Scrivi ogni sera a qualcuno
Più le giornate sono complicate, meno voglia hai di interagire con il mondo. Tagliare fuori gli amici dalla tua routine è anche qualcosa che fai inconsciamente: finisci per considerare le chiacchierate come una perdita di tempo, spesso pensi che gli amici non possano capirti e che non abbiano voglia di ascoltarti e alla fine fingi che vada tutto bene semplicemente per paura di annoiarli.
Ma smettere di avere relazioni con i propri amici, anche solo a distanza, può avere conseguenze negative importanti sulla tua salute mentale e fisica. Se non hai tempo di uscire, dedica un attimo della tua giornata a scrivere un messaggio a un tuo amico: bastano 10 minuti al giorno per salutare le persone alle quali tieni. Anche se pensi che non possano capirti, ricorda che ognuno ha la propria battaglia da affrontare e che, magari, anche loro possono essere felici di sentirti!
Un altro beneficio dello scrivere ai propri amici? Chiedendo loro come stanno e informandoti sulle loro vite, puoi concentrarti per un po’ anche su problematiche che non riguardano te e distrarti dalla tua routine. Anche se i tuoi amici vivono situazioni diverse, possono esserci molti punti di contatto a unirvi… fosse anche solo il bene che vi volete.Soluzioni per i tuoi cari fragili? Contattaci! - Prendi in considerazione i servizi di accompagnamento e assistenza
Se non l’abbiamo già detto abbastanza volte, non puoi fare tutto da sola. Se il tuo caro fragile ha bisogno di assistenza continua, puoi contare su dei servizi di assistenza una tantum, per avere modo di lasciarlo per un paio d’ore e concederti una pausa per passare la serata con gli amici o un pomeriggio al centro commerciale. Non sentirti in colpa: prendersi una pausa dall’assistenza di un familiare fragile o con problemi come Alzheimer o Parkinson è doveroso, soprattutto se si tratta di un’assistenza continuativa. Solo così potrai ricaricare le pile, concederti il tempo di dedicarti alle cose che ti fanno sentire viva… e tornare alla vita di tutti i giorni con più energia di prima.
Se ti prendi cura di un genitore che deve sottoporsi a terapie frequenti, e la maggior parte del tuo tempo è dedicata ad accompagnarlo in ospedale e riportarlo a casa, alcuni giorni a settimana puoi optare per un servizio di accompagnamento anziani e approfittare delle ore libere per dedicarti alle cose che ami e alle persone di cui senti la mancanza. Il tuo genitore non si sentirà abbandonato ma coccolato da una persona nuova, presente quanto te, con la quale potrà fare amicizia.
Alcuni dei partner VillageCare offrono servizi di accompagnamento anche per poche ore e per occasioni specifiche, come cicli di terapie e visite mediche: un vero e proprio assistente personale ti sostituirà e accompagnerà il tuo genitore quando non avrai la possibilità di farlo o avrai bisogno di dedicarti ad altro. Per maggiori informazioni sui servizi di accompagnamento per anziani, clicca qui! - Condividi la tua esperienza
I nostri amici possono capirci e supportarci, ma spesso ci sentiamo compresi fino in fondo solo se sappiamo che qualcuno ha vissuto la nostra stessa esperienza. I gruppi di sostegno, i forum e i centri specializzati possono diventare dei punti di incontro importanti per condividere la tua storia, confrontarti con chi ha vissuto le stesse problematiche e ha aiutato i genitori in un momento così delicato.
Chi ci è passato sa come ti senti e di cosa hai bisogno. Anche se non tutti affrontiamo la malattia dei nostri genitori allo stesso modo, può esserti di grande aiuto scoprire i punti di vista di altri figli caregivers, scoprire le soluzioni che hanno trovato agli stessi problemi che affliggono te e confidarti con qualcuno che sta passando attraverso il tuo stesso calvario. Anche in questo modo possono nascere delle forti amicizie, che possono continuare anche fuori da ospedali e centri di sostegno.
Non sei sola!
Pochi minuti al giorno dedicati alla socializzazione possono davvero fare la differenza tra una vita in solitaria e una in cui senti tutto l’affetto delle persone che ti circondano. Anche ricevere la tipologia giusta di assistenza e organizzare le cure del tuo caro fragile nel modo più indicato, con sostegni specifici, può sollevarti notevolmente dagli impegni e dalle scadenze.
Non sei sola: per ricevere consigli pratici sulla gestione di un familiare con problemi di salute, puoi richiedere la Consulenza Personalizzata VillageCare grazie alla quale riceverai suggerimenti per il tuo caso specifico, informazioni sugli specialisti ai quali rivolgerti, supporto in situazioni complesse come Alzheimer, Parkinson e demenza senile, indicazioni sui servizi di assistenza presenti nella tua zona.
Per maggiori informazioni sul Colloquio di Orientamento VillageCare, clicca qui
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