Un “capitano fragile”: come cambiano le emozioni tra genitore anziano e figli
In questo periodo così anomalo, ci troviamo ad affrontare un forte cambiamento nella routine quotidiana oltre che nelle relazioni con le persone più vicine, di cui abbiamo cura e di cui ci sentiamo responsabili.
“Come psicologa che ascolta quotidianamente i caregiver, oltre che come caregiver io stessa – ci racconta la Dott.ssa Marcella Dittrich, psicologa psicoterapeuta – noto che in questo periodo nascono pensieri ed emozioni nuove che possono farci crescere e aiutarci a stare con il nostro genitore anziano, in maniera più piacevole e creativa”.
Vediamo insieme i più ricorrenti, attraverso le parole di una figlia, un dialogo immaginato con il proprio caro anziano isolato in casa. Aprendogli il cuore.
‘Così forte eppure così fragile…’
In questo periodo di epidemia, di paure, mi sento disorientata e un po’ mi sembra anche tu con me.
Sei sempre stato il mio riferimento, la mia sicurezza colui che sapeva come affrontare le situazioni più difficili e, anche quando non lo sapevi, ti mostravi forte e davi coraggio a tutta la famiglia.
Quando ero bambina per me eri come il capitano di una nave; sentivo che con te al timone avrei potuto attraversare qualsiasi tempesta, senza paure, godendomi l’eccitazione di una nuova avventura…
E invece oggi è come se la situazione si fosse ribaltata e mi sento di dover essere io a proteggere te, da una realtà esterna fatta di virus crudeli che per via dei tuoi acciacchi e della tua età, temo alla stregua di pericolosi assassini costantemente in agguato.
Vorrei essere la tua ‘capitana coraggiosa’ ma il problema è che io stessa ho paura e per giunta mi sento un po’ confusa. E’ per questo credo che a volte non riesco a restare calma, alzo la voce e ti ‘sgrido’ perché hai preso un’iniziativa che non condividevo e fatico ad avere la tua stessa incrollabile fiducia in un futuro che oggi avverto come incerto, tutto nuovo per me… Non ho affrontato guerre, carestie, epidemie senza farmaci e vaccini.
Ma a modo mio, anche se per modestia non lo posso gridare ai quattro venti, credo di essere un po’ un’eroina; una che ogni mattina ancora prima di alzarsi dal letto ripassa mentalmente tutto ciò che deve fare per gli altri: la spesa, il medico e poi alle 11 la chiamata di lavoro e l’incontro con la nuova colf e si lambicca il cervello per capire la situazione dei suoi cari, cosa pensano, di cosa hanno bisogno. E incassa le critiche, perché si sa ‘al tempo del coronavirus, chiusi in casa, sono tutti più nervosi’!
Ma oggi quella tua frase appena sussurrata, sul pianerottolo mentre ti passavo la spesa, ha cambiato qualcosa: ‘non so come avrei fatto senza il tuo aiuto!’.
Questo riconoscimento, bisbigliato, mi ha fatto sentire forte, potente. Ho sentito che il mio genitore anziano, ‘capitano’ di allora, è oggi una persona ‘normale’come me, con timori e incertezze; ma anche con esperienza e voglia di vivere e mi incuriosisce l’idea di provare a conoscerci in questa nuova veste di adulti sullo stesso piano, che condividono una esperienza nuova (l’impatto del coronavirus sulla quotidianità) e si sentono più forti proprio perché alleati.
La Dott.ssa Dittrich fa parte dell’iniziativa #Piùfortinsieme per la prevenzione Covid-19 e per il sostegno di anziani e famiglie, in collaborazione con VillageCare. Offre supporto Psicologico per figli caregiver e sostegno familiare a distanza, ovunque tu sei, via telefono e Skype.
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