Yoga: secondo una ricerca può aiutare a prevenire il declino cognitivo
Un recente studio dell’Università della California di Los Angeles, basato su un piccolo campione di 25 persone, ha dimostrato che praticare yoga può apportare benefici non solo al corpo ma anche alla sfera cognitiva rafforzandone la memoria.
I partecipanti all’indagine, tutti di età superiore ai 55 anni, avevano già riscontrato alcuni dei primi segnali legati ad un probabile deterioramento cognitivo lieve come, ad esempio, ripetute dimenticanze di nomi o volti e lo smarrimento di oggetti personali; elementi che in alcuni casi possono anche indicare una possibile fase preliminare del morbo di Alzheimer. Il campione è stato quindi suddiviso in due gruppi: il primo, formato da 14 persone, ha frequentato un corso di yoga e meditazione mentre le altre 11 hanno eseguito alcuni esercizi di rafforzamento della memoria, come cruciverba o attività al computer.
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Dopo tre mesi di osservazione la ricerca ha evidenziato effettivi miglioramenti a livello di memoria verbale in entrambi i gruppi, soprattutto per quanto riguarda i nomi o gli elenchi di parole.
Il campione che ha praticato yoga ha sviluppato anche un rafforzamento della memoria spazio-temporale, una sensibile riduzione dei sintomi depressivi e un miglioramento nella capacità di affrontare le situazioni di stress.
Le sessioni di yoga hanno incluso pratiche di Kundalini con esercizi di respirazione, canto e meditazione, volti ad aumentare la forza e flessibilità, a cui sono stati aggiunti anche 20 minuti di una particolare forma di meditazione chiamata Kirtan Kriya che i partecipanti allo studio hanno eseguito quotidianamente a casa propria. Proprio questa tecnica è stata utilizzata in India per centinaia di anni allo scopo di prevenire il declino cognitivo nelle persone più anziane.
Ricerche precedenti hanno già dimostrato come l’esercizio fisico, in generale, possa apportare rilevanti benefici fisici nelle persone anziane. Lo studio condotto dai ricercatori dell’università californiana, invece, è stato il primo a mettere a confronto i positivi risultati ottenuti con lo yoga e la meditazione sul miglioramento delle funzioni cognitive, insieme a quelli classici di allenamento delle capacità mnemoniche.
La ricerca è stata finanziata dall’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation e recentemente pubblicata sul Journal of Alzheimer’s Disease.
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Fonte: Telegraph.co.uk