Freddie Roach: una vita combattendo sul ring e contro il Parkinson
Cosa hanno in comune Muhammad Ali, il più grande campione di boxe di sempre, scomparso lo scorso 3 giugno, e il 56enne Freddie Roach? Le lotte, quelle sul ring durante la loro carriera, e quelle fuori, a luci spente, contro il Parkinson. Il nome di Freddie Roach non è certamente famoso come quello di Ali, ma la sua storia merita di essere raccontata.
Oggi è possibile vederlo allenare, e allenarsi, con il campione cinese Zou Shiming. La boxe per lui è una zona sicura, un rifugio nella lotta costante contro il Parkinson. Roach convive con la malattia da quando gli fu diagnosticata all’età di 27 anni. Ciò non ha fermato la sua carriera di allenatore. Attualmente sta preparando l’atleta cinese che ha già vinto due ori e un bronzo olimpici.
Roach ha raccontato un aneddoto risalente a circa 13 anni fa, quando Ali e sua figlia vennero a sorpresa a visitare la sua palestra a Los Angeles. L’allenatore ha dichiarato:
L’abbiamo potuto conoscere bene, scherzava, faceva magie, ha colpito il sacco pesante e quello per me è stato il momento migliore. In quel momento tutti i suoi tremori sono scomparsi e lui non aveva alcun problema. È così anche per me, quando salgo sul ring e incrocio i guantoni con i lottatori. Tutti i miei sintomi svaniscono, quindi la nostra zona di comfort era simile.
Per Ali la boxe era un’esigenza, così come lo è per Roach. Eppure esistono studi che sostengono che questo tipo di attività, se svolta in un certo modo, può contrastare i sintomi del Parkinson. Si chiama Rock Steady Boxing, ed è un programma studiato proprio con questo scopo. Aiuterebbe a rinforzare la massa muscolare, ma anche con il linguaggio, oltre a rappresentare una valvola di sfogo per la frustrazione
A proposito della sua esperienza con il Parkinson, Roach ha dichiarato che questa si è fatta più difficile con il passare degli anni. In ogni caso crede di essere più capace di affrontarla rispetto a molti altri, visto che gli è stata diagnosticata così da giovane. Ancora, riguardo al suo incontro con Ali, Roach ha ricordato:
Abbiamo parlato anche dei farmaci quella volta. Stava avendo problemi con la dopamina, che è molto difficile da prendere. Ti butta giù. È difficile abituarsi e qualche volta preferiresti non prenderla e combattere i tremori da solo perché il farmaco non riesce a farti stare così bene. Ma è passato del tempo, e ora i farmaci sono migliori e c’è molta più consapevolezza sul Parkinson. Penso che presto ci sarà una cura.
Fonti: michaeljfox.org – nytimes