Tecnologia e innovazioni: il presente è dei giovani
I giovani non sono soltanto il futuro, sono il presente. Almeno è questa la sensazione che avvertiamo nello scorrere una lista di innovazioni realizzate da inventori che, in un’età in cui molti dei loro coetani ancora studiano, hanno trovato un sistema per migliorare la vita degli anziani. Il loro cammino passa spesso attraverso esperienze personali, l’osservazione di patologie all’interno della propria famiglia, la crescita (non solo fisica, ma anche personale) attraverso il confronto con le esigenze manifestate da persone a loro care. Tutto ciò li ha portati a costruire qualcosa di nuovo e utile. Ma tutti i giovani, anche non innovatori, sono chiamati a partecipare: sono loro il veicolo tra le generazioni.
È il caso di uno studente londinese di medicina di nome Faii Ong. Appena 24enne, ha ideato un guanto che riduce dell’80% il tremore alle mani, manifestazione tipica dei malati di Parkinson. Due anni dopo, la sua idea si è concretizzata e il Gyroglove – questo il nome del guanto – arriverà sul mercato inglese a settembre.
Tutto ha inizio quando gli viene chiesto di assistere per un tirocinio una donna di 103 anni affetta dal Parkinson. Nell’osservare le difficoltà quotidiane della donna, in particolare per quanto riguarda il disagio nel mangiare, Ong si chiede come poter intervenire per alleviare quel particolare problema. E viene in mente la famosa frase “non sapevano che fosse impossibile, quindi l’hanno fatto”, con la differenza che il nostro giovane sa bene che una soluzione non esiste. Lo sa perché è ciò che gli viene risposto dalle persone a cui chiede soluzioni.
Due anni dopo, quella soluzione esiste. Ma come funziona il Gyroglove? Come avvenuto tante volte, anche qui l’ispirazione parte dalle cose più semplici, in questo caso da una trottola per bambini. Come ci dice il nome stesso dell’invenzione, il Gyroglove contiene un giroscopio – cioè un meccanismo che crea stabilità – con un disco di bronzo sulla base posteriore della mano che effettua circa 20mila rotazioni al minuto. Per avere un’idea degli effetti basta una statistica: il guanto riduce del 90% i tremori.
L’invenzione si è tradotta in una startup, la Gyrogear, che ha ricevuto vari riconoscimenti e che già sta ideando nuove applicazioni per lo strumento (chirurgia ad esempio). Nel presentare la sua invenzione Ong ha voluto sottolinearne la differenza rispetto al “cocktail di medicinali” a volte impiegato per ridurre i tremori. E in questo la sua innovazione è molto legata con un’altra che andiamo a vedere, quella di un cucchiaio antitremore sempre destinato ai malati di Parkinson e in grado di aiutarli nel consumare i pasti.
Finanziato, tra gli altri, anche da Google, è un dispositivo ideato dalla piccola startup Liftware. Anche in questo caso la parola chiave è “stabilità”. Il cucchiaio, come vediamo nel video seguente, combatte il tremore incontrollato della mano. Una tecnologia che prossimamente si vorrebbe impiegare anche per forchetta e coltello.
Ma il ruolo dei giovani non si ferma qui. Nell’attimo in cui parliamo di innovazioni tecnologiche, possono essere loro il veicolo per il dialogo tra le generazioni, indirizzare sull’utilizzo di alcuni dispositivi, avanzare idee per miglioramenti ai quali i genitori potrebbero non aver pensato. È il caso, ad esempio, di un altro dispositivo, stavolta destinato agli anziani in generale.
Si tratta di un braccialetto, che gli ideatori hanno battezzato Zembro, in grado di lanciare un allarme (basta tenere premuto un pulsante) nel caso di malore o caduta del nonno o genitore anziano. Inoltre il dispositivo contiene un GPS che aggiorna sulla posizione attuale e può evitare pericolose situazioni di smarrimento. Non è un’invenzione del tutto originale, ci sono tecnologie simili già disponibili sul mercato. Qui però l’esigenza, o almeno una delle esigenze, è stata quella di venire incontro a bisogni anche più personali, a volte non tenuti in considerazione, dell’anziano. Ad esempio l’imbarazzo che potrebbe provare nell’indossare un dispositivo così riconoscibile.
Ecco quindi che lo Zembro gioca su un design elegante e moderno, sviluppato da persone che in larga parte provengono da esperienze personali dolorose e sono in grado di interpretare le necessità e i pensieri – anche quelli non manifestati apertamente – di un anziano. Gli ideatori promettono di integrare il dispositivo con nuove funzioni che verranno caricate di volta in volta senza costi aggiuntivi. Lo Zembro costa 399 euro, a cui vanno aggiunti 49 euro dell’attivazione e 9,50 euro mensili di canone per il servizio, ma esistono anche altre formule, come ad esempio l’affitto o il contratto biennale.