Caregiver familiari: come controllare le proprie paure
Un aspetto che accomuna i caregiver familiari, coloro cioè che si prendono cura di una persona non autosufficiente, è quello di sentirsi in uno stato di costante preoccupazione.
Cosa succede se mio papà si dimentica di prendere la medicina prescritta? E se, in mia assenza, mia mamma subisce un altro ictus?
Le paure fanno parte della quotidianità, soprattutto se ci si prende cura di un genitore anziano che, nella maggior parte dei casi, non vive sotto lo stesso tetto del figlio. Occorre però fare attenzione a non lasciare che queste emozioni sfocino in vere e proprie patologie, diventando una presenza costante nella vita di un caregiver e causando problemi anche nelle relazioni sociali.
Esistono però alcune indicazioni utili per cercare di controllare e canalizzare la propria ansia.
1. Scrivi le tue paure su un foglio di carta
Prova a prendere un foglio di carta e scrivere di getto tutto ciò che ti preoccupa in questo periodo e che riguarda la cura e l’assistenza del tuo genitore.
La scrittura, anche nei momenti peggiori della vita, può rivelarsi un prezioso aiuto nell’esprimere le proprie emozioni represse.
Mettere nero su bianco i pensieri più profondi, può essere quindi estremamente efficace per individuare quali sono le cose che realmente ci spaventano.
2. Prova a separare le preoccupazioni produttive da quelle che non lo sono
E’ difficile anzi, quasi impossibile, prendersi cura dei propri genitori senza essere in uno stato costante di inquietudine. Esistono però preoccupazioni produttive e improduttive: qual è la differenza?
Un peggioramento di salute improvviso e non risolvibile della propria mamma, per esempio, è qualcosa su cui non possiamo avere alcun controllo. Un’eccessiva paura di questo tipo viene definitiva improduttiva, in quanto non è possibile cambiare la situazione attuale. Il rischio, al contrario, è quello di trasferire il proprio stato d’animo negativo al genitore.
Accettando alcuni eventi come immutabili, invece, possiamo trasformare l’ansia in forza e affetto.
Se invece siamo preoccupati all’idea che il nostro caro possa cadere e farsi male in casa, possiamo informarci sulle precauzioni possibili per la sua sicurezza in casa, come tappetini o sponde anticaduta. In questo caso, quindi, si parla di ansia produttiva, in quanto è possibile modificare e migliorare una situazione esistente.
3. Chiedi a te stesso: qual è la cosa peggiore che potrebbe succedermi?
Prova ad affrontare a testa alta il problema che ti preoccupa maggiormente, chiedendoti qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere se si dovesse avverare e cosa potresti fare.
Prepararsi mentalmente ad affrontare una paura, ne riduce notevolmente il potere.
Se sei preoccupato, ad esempio, che il tuo caro possa avere nuovamente un ictus, prendi qualche precauzione che non ti colga impreparato in caso di emergenza, come tenere pronta una borsa con il necessario per l’ospedale. Prova a chiedere al tuo medico di base o al neurologo di fiducia quali sono i campanelli di allarme da tenere sotto controllo durante e dopo un problema di salute di questo genere. Puoi, infine, fare un elenco di amici e familiari da chiamare in caso di bisogno.
Nonostante sia molto difficile liberarsi completamente delle proprie paure, è importante però imparare a controllarle, senza lasciare che rovinino la salute o danneggino le proprie relazioni amicali e familiari.
Fonte: DailyCaring.com