Alzheimer: Biella, dove l’innovazione terapeutica è “su misura”
L’Alzheimer è una malattia degenerativa che si manifesta con sintomi diversi nel corso del tempo. Cosa mi devo aspettare? A quali difficoltà andrò incontro? Di quale aiuto avrà bisogno? Sono solo alcune delle domande che affollano la mente di un figlio che si occupa di un anziano con questa patologia.
Non bisogna mai dimenticarsi che, anche nelle condizioni più gravi, esistono soluzioni assistenziali innovative per migliorare la qualità della vita di un malato e di chi lo assiste.
Un esempio sul territorio piemontese è l’Opera Pia Antonio ed Emma Cerino Zegna Onlus, una residenza assistenziale immersa nel verde delle colline biellesi, che, dal 1998, potenzia e accresce il sistema di servizi specializzati, residenziali e semiresidenziali, dedicati alle persone affette da questa malattia neurodegenerativa.
L’Opera Pia Cerino Zegna rivolge, da anni, grande attenzione alle persone anziane colpite da Alzheimer. Com’è composta l’offerta assistenziale?
“All’interno della struttura è presente un Nucleo Alzheimer Temporaneo residenziale denominato “Mars” dedicato a persone con gravi disturbi comportamentali e che necessitano di cure continue” spiega Paola Garbella, Direttore Generale dell’Ente “Gestiamo inoltre un centro diurno semi-residenziale e, per coloro che si trovano nelle prime fasi della malattia, il Caffè Alzheimer nelle città di Biella, Cossato e Trivero, in collaborazione con A.I.M.A. (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer territoriale).”
Una delle conseguenze dell’Alzheimer riguarda la sfera del comportamento che può diventare difficilmente gestibile. Quali soluzioni avete adottato?
“Ogni ambiente è stato realizzato in modo da lasciare gli ospiti liberi di muoversi, internamente ed esternamente alla struttura. L’ampio giardino Alzheimer, per esempio, è privo di ostacoli e barriere architettoniche e, il suo percorso circolare, facilita l’autonomia dell’ospite” continua Paola Garbella “Internamente, invece, troviamo la “Stanza Bianca”, un ambiente terapeutico attrezzato attivo dal 2004, dotato di strumenti per la stimolazione sensoriale. L’obiettivo è duplice: stimolare l’interesse in persone particolarmente apatiche o tranquillizzare le più aggressive, favorendone il rilassamento e il benessere. Esistono anche alcune soluzioni per agevolare il riposo notturno, come il letto alzheimer, molto basso, senza sbarre nè restrizioni, adatto a ridurre il rischio di cadute, oltre a soft corner, spazi adibiti per il riposo e rilassamento diurno e notturno degli ospiti. I poli di attività spontanee, infine, sono nati per stimolare la memoria di abitudini radicate: ecco quindi spiegata la presenza nelle stanze di attaccapanni con borsette, librerie con bambole e peluches, ceste con gomitoli di lana e materiale tessile, oppure una stufa a legno con pentole. Inoltre, da ottobre 2015, sono operativi in fase sperimentale 40 posti letto al fine di dare una risposta ad anziani con disturbi comportamentali medio-gravi in fase non acuta, oltre agli ospiti con una storia di demenza di Alzheimer in fase terminale. Questo permette un’assistenza qualificata e una continuità assistenziale per un’utenza con decadimento mentale rilevato, al momento dell’ingresso o qualora si evidenziassero disturbi del comportamento in ospiti già residenti presso altri nuclei.”
Qual è l’obiettivo cardine nell’organizzazione del vostro quotidiano?
“L’individuo e la sua storia personale. E’ solo da lì che può cominciare il lavoro. La nostra conoscenza di ogni singolo ospite, infatti, avviene prima dell’ingresso in struttura: alcuni nostri operatori si recano presso il domicilio dell’anziano, per conoscerne la storia e poter così costruire un percorso ad hoc all’interno del Cerino Zegna” Sottolinea la Dott.ssa Garbella “Al momento dell’accoglienza un operatore diventa “tutor” dell’ospite per facilitarne l’inserimento. Le attività organizzate seguiranno i gusti ed interessi del singolo e del gruppo. La struttura, situata a Occhieppo Inferiore, un paesino immerso nel verde delle colline biellesi, accoglie spesso ospiti con un passato rurale e un forte legame con la terra. Per questo motivo il Giardino Alzheimer riveste un ruolo chiave nella quotidianità di questi ospiti: grazie alla presenza di vasconi esterni dedicati, infatti, viene seguito un progetto di ortocoltura con la semina di verdure stagionali ed erbe aromatiche. Altri laboratori occupazionali che hanno riscontrato successo tra gli ospiti sono quelli di cucina, falegnameria e bricolage. E’ provato che, nonostante le abilità cognitive ridotte, le emozioni ed i ricordi permangono e, se stimolati, la persona malata è in grado di apprezzarne la continuità.”
Quanto viene coinvolto il caregiver familiare nella vostra quotidianità?
“La presenza di un familiare è fondamentale nella vita degli anziani che entrano in una residenza assistita; per questo motivo, vengono coinvolti a 360 gradi in un’ottica di collaborazione e scambio continui. Nel nucleo Mars, ad esempio, data anche la specificità del luogo, i caregivers famigliari possono contattare gli operatori in qualsiasi momento” conclude la Dott.ssa Garbella “Tanti i progetti realizzati per i caregivers: nel caso dei centri diurni, per esempio, sono state organizzate piccole attività per aiutarli nella gestione del proprio familiare al rientro a casa, fuori dalle mura protette della residenza. Quest’anno, per esempio, è partito il progetto del bagno assistito in cui, grazie all’aiuto di operatori specializzati, è possibile individuare l’approccio migliore da utilizzare per lavare il proprio caro, in base alle sue difficoltà individuali. Nell’autunno 2016, invece, partirà un laboratorio di narrativa come canale di sfogo e di espressione del proprio vissuto interiore.”
E per quanto riguarda l’alimentazione?
“L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per le persone con Alzheimer che, soprattutto nelle fasi più avanzate, riscontrano maggiori problemi legati alla deglutizione e alla nutrizione. Inoltre, spesso, non riconoscono il cibo, nè gli strumenti quotidiani per nutrirsi, dalle forchette ai bicchieri. Chi soffre di wandering, per esempio, tende a consumare maggiori energie e, di conseguenza, dev’essere garantito un apporto calorico superiore e un’idratazione adeguata. Per questi motivi sono nati due progetti, grazie anche alla professionalità e sensibilità della Ditta SODEXO che cura la ristorazione interna:
- progetto finger food in cui, grazie a piccole porzioni di cibo in supporti adeguati, gli ospiti riescono a mangiare parlando e muovendosi nell’ambiente;
- progetto nutrizione M’AMA per calibrare il tipo di alimentazione necessaria per ogni ospite.”
Paola Garbella, è attualmente Direttore Generale O.P. A. ed E. Cerino Zegna Onlus e Direttore di Comunità Socio-Sanitaria. Dal 1994 lavora per l’Ente Cerino Zegna, da Segretario-Direttore-Economo di una IPAB – Casa di Riposo – da circa 50 utenti. Dal 1999 al 2001 ha avuto anche l’incarico di Direttore di una Azienda Speciale, dal 2002 ricopre il ruolo di Direttore di una RSA con annesso Centro Diurno Integrato per Anziani. Si è dedicata al miglioramento continuo dei servizi agli utenti, in particolare la qualità globale del servizio stesso, il confort ambientale oltre che gli aspetti squisitamente sanitari e dietologici.