Figlie Caregivers: un “kit di sopravvivenza” per la propria salute
Quando ci si prende cura di una persona cara, come accade quotidianamente alle figlie caregivers, è facile dimenticarsi di prendersi cura di se stessi e della propria salute, fisica ed emotiva, scegliendo di mettere il bene e i bisogni degli altri prima dei nostri.
E’ impossibile, però, essere sempre pronti e sereni nell’affrontare ogni accadimento ed emergenza, senza farsi prendere da stress e ansia: bisogna imparare a chiedere aiuto o pensare a nuove soluzioni per non caricarsi tutto sulle spalle.
La prima regola da seguire è non sottovalutare i segnali che ci invia il nostro corpo, a volte sono dei veri e proprio campanelli d’allarme che ignoriamo o sottovalutiamo. Solo prendendoci cura di noi stessi, però, possiamo essere presenti e aiutare il nostro caro anziano.
Scopri il nostro percorso Energy Coach per ritrovare il tuo equilibrio, clicca qui!
Qui di seguito un piccolo “kit di sopravvivenza“: 5 pillole per affrontare al meglio le sfide che una persona caregiver incontra sulla propria strada.
- Premiati
Assistere una persona in difficoltà è un’attività quotidiana fisicamente ed emotivamente stancante. Per fornire le migliori cure possibili, è necessario trovare dei momenti per riposarti e distrarti. Non sentirti in colpa nel concederti una pausa quotidiana per te stessa. - Fidati del tuo medico
Se il tuo medico di base è una persona che segue te e la tua famiglia da diversi anni e con il quale hai costruito un rapporto di fiducia solido, coinvolgilo anche nella situazione che stai vivendo. Tenendolo costantemente aggiornato sulla tua nuova condizione di caregiver, avrà a disposizione più elementi possibili per fare una valutazione completa sul tuo stato di salute e per aiutarti a risolvere problemi connessi, come insonnia o elevato stress. Ponendoti domande specifiche, riuscirà ad individuare ogni minimo segnale di allarme inviato dal tuo corpo, per prevenire problemi più seri. - Accetta aiuti esterni
Quando ci si ritrova coinvolti in un’attività di assistenza quotidiana, una delle false credenze è che dovresti essere in grado di fare tutto da solo. Questa sensazione potrebbe portare, con il tempo, al burnout e ad un atteggiamento negativo o aggressivo verso il tuo caro. Imparare a chiedere e ad accettare aiuto, è un passo fondamentale: lo devi fare per te stesso e per il tuo familiare.
Cosa significa nella pratica? Accordarsi, per esempio, con un vicino di casa o con un altro membro della famiglia che si è offerto tante volte di aiutarti, chiedendogli di passare del tempo con il tuo anziano fragile o per accompagnarlo dal dottore.
Non solo può aiutarti a condividere le responsabilità, ma anche a ritagliarti del tempo extra solo per te. - Fidati del tuo istinto
Tu sei la persona che conosce al meglio il tuo caro e di solito il tuo istinto ti guida nella giusta direzione, se impari a fidarti e lasciarti andare. E’ importante credere in se stessi e ricordarsi che ogni decisione che stai prendendo, è sempre per il bene della persona che ami. - Cerca aiuto
I gruppi di sostegno, come gli Alzheimer Cafè, formati da caregiver familiari come te, possono aiutarti a trovare delle soluzioni ai problemi che stai affrontando e che loro hanno magari già superato. La finalità del lavoro in gruppo è condividere le proprie esperienze con persone che stanno attraversando le stesse difficoltà, grazie all’aiuto di uno psicologo professionista.
Puoi provare diversi tipi di gruppi, finchè non trovi quello che ti fa sentire più a tuo agio.
Se hai bisogno di un aiuto professionale, al telefono o videochiamata, scopri il nostro percorso EnergyCoach per ritrovare il tuo equilibrio. Contattaci qui.
Fonte: thecaregiversvoice.com