Genitori Anziani: 5 consigli per superare il rischio isolamento
L’isolamento è uno dei pericoli più grandi per una persona anziana. L’insorgenza delle prime difficoltà fisiche legate all’età che avanza, come le gambe pesanti, la ridotta stabilità e sicurezza nei movimenti, possono creare disagi nel relazionarsi con gli altri e nell’uscire di casa. Soprattutto a livello psicologico. Ma quali sono i rischi e quali i consigli? Scopriamolo nella storia di papà Piero, con i consigli delle psicologhe.
Papà Piero, 78 anni: una vita da sportivo, da sempre attivo e autonomo con tanti hobby ed interessi. Da quando è rimasto solo, continua a vivere nella sua grande casa disposta su due piani, piena di ricordi e di affetti personali, a cui è molto legato. A tenergli compagnia c’è Lilly, un’anziana barboncina grigia che adora i colori e i profumi del parco e che lo ha sempre spinto a fare lunghe passeggiate.
Da qualche tempo però Piero si è accorto di essere un po’ più rallentato nei movimenti e che tutta la sua fluidità e flessibilità motoria sta venendo meno. Si è reso conto, ad esempio, che le sue gambe sono diventate pesanti: camminare e, soprattutto, fare le scale di casa sono diventate due azioni quotidiane sempre più faticose. Tanto da averci rinunciato, piano piano, preferendo la sicurezza delle mura domestiche. Anche la figlia Teresa si è accorta di un cambiamento del papà, è preoccupata e non sa cosa fare.
Vivi una situazione simile? Clicca qui per saperne di più!
Prime difficoltà fisiche legate all’invecchiamento: quali sono le barriere a livello psicologico? 5 situazioni e 5 consigli degli esperti per una figlia preoccupata.
- L’isolamento sociale: la persona che riorganizza la sua vita tra le mura domestiche tende ad impigrirsi sempre più e a vivere la propria casa come un nido protettivo. Questo tipo di comportamento che, all’inizio può sembrare privo di pericoli e temporaneo, può celare, con il passare del tempo, una chiusura dell’anziano al mondo esterno e alle relazioni sociali.
Consiglio per una figlia: fai attenzione alle prime avvisaglie legate ad una “eccessiva pigrizia” del tuo familiare e cerca di comprendere le cause del suo stato d’animo, ad esempio se è legato ad un breve momento di stanchezza o se questo comportamento sta diventando un’abitudine. In quest’ultimo caso è necessario intervenire in tempo. - Il senso di vuoto e abbandono: trascorrere molto tempo da soli favorisce una chiusura in se stessi. E’ facile pensare che, in realtà, siano gli altri a non avere più piacere a stare in propria compagnia.
Consiglio per una figlia: sprona il tuo familiare a riprendere contatti con amici o ex colleghi, magari organizzando tu stessa un primo momento di incontro. E’ importante aiutarlo a smontare tutte le false convinzioni che si è costruito nel tempo, come quella di non essere più gradito dai suoi amici. - La solitudine: oltre ad una tendenza alla staticità fisica, la mancanza di relazioni sociali comporta anche una maggior rigidità cognitiva che rende sempre più complicato ricostruire una nuova rete amicale.
Consiglio per una figlia:oltre ad impedimenti legati alle condizioni fisiche, la solitudine può essere anche alimentata da vere e proprie barriere architettoniche. Nel caso di Piero, ad esempio, le scale di casa costituiscono un blocco reale. Soluzioni accessibili, come l’installazione di un montascale, possono risolvere il problema nel minor tempo possibile, senza dover sradicare la persona dalla propria casa. - La depressione: rimanere soli a lungo comporta spesso un profondo stato malinconico che, senza accorgersene, può sfociare in uno stato depressivo che va ad aggravare il già precario equilibrio emotivo che l’anziano vive.
Consiglio per una figlia: la solitudine è uno dei pericoli più grandi da affrontare, soprattutto in persone socievoli, e può sfociare in una patologia più grave se perpetrata per un lungo periodo. E’ fondamentale intervenire in tempo, aiutando il tuo caro a parlarne e confrontarsi con te per aiutarlo ad uscire, pian piano, dalle mura domestiche. - Il sonno: l’isolamento e la solitudine possono disturbare anche il riposo notturno. L’ansia, l’agitazione o i pensieri negativi che possono comparire non appena ci si corica a letto, infatti, sono legati a timori e paure di vario tipo che possono trovare sollievo solo dal confronto con le altre persone.
Consiglio per una figlia: se il tuo familiare riprende ad uscire di casa, con il tempo ne beneficerà anche la qualità del suo sonno, poiché sarà meno ansioso e malinconico, quindi più sereno. Sarà più facile concentrarsi sulle attività del giorno dopo e sulle persone che dovrà incontrare, fermando il ciclo di pensieri negativi in cui era solito cadere.
Vivi una situazione simile? Clicca qui per saperne di più!
L’importanza di non sottovalutare le barriere, non solo fisiche.
L’ invecchiamento di una persona è una fase molto delicata, che va affrontata caso per caso. Per far vivere meglio il tuo caro è importante individuare, e limitare di conseguenza, le barriere psicologiche, come il senso di solitudine, o la sensazione di sentirsi inutile e vecchio e le barriere fisiche, se possibile, attraverso visite mediche e terapie specifiche. Ma non solo.
Nel caso di Piero, per esempio, la casa su due piani e l’impossibilità a fare le scale sono vere e proprie barriere architettoniche. Un impedimento concreto, quindi, ma facilmente risolvibile. L’installazione di un semplice montascale moderno, adattabile perfettamente al proprio ambiente domestico, senza stravolgerlo, può permettere al proprio genitore di vivere il cambiamento verso una nuova fase della vita, come un trampolino di lancio per riprogettare la propria autonomia e per sentirsi nuovamente libero.
Clicca qui per richiedere maggiori informazioni sui montascale di Otolift e per ricevere un preventivo gratuito.
Fonte e professionisti
Dott.ssa Alessandra Di Cola e Dott.ssa Manuela Donis: Psicologhe-Psicoterapeute, Brain Trainers.