Come gestire la relazione con il papà anziano ai tempi del Coronavirus. 5 consigli della psicologa.
In questo periodo di emergenza sanitaria, sono tante le preoccupazioni e i pensieri che ci assalgono, dal lavoro alla nuova organizzazione della quotidianità.Le precauzioni di oggi ci richiedono di passare più tempo possibile a casa, per tutelare noi stessi e le persone intorno a noi. Capita così che una figlia “caregiver” si ritrovi a dover svolgere il proprio ruolo di cura dei propri genitori, come il papà anziano, a distanza.
Con un compito aggiuntivo molto importante: informarli e rassicurarli, spiegando cosa sta succedendo e come affrontarlo al meglio, senza paure. E, soprattutto, come sentirsi vicini nonostante l’isolamento di questo periodo.
Cosa possiamo fare, quindi, per supportare i nostri cari e fare in modo che la relazione acquisti positività e rassicurazione? Ecco 5 preziosi consigli per rendere più serena la relazione con il nostro caro fragile:
- Meno bombardamento di notizie. Chiediamo ai nostri cari di passare meno ore davanti alla televisione, proponendo loro qualche alternativa.
E’ sufficiente vedere il notiziario una o due volte al giorno per restare informati. Il bombardamento mediatico di questi giorni, con informazioni catastrofiche, ci destabilizza profondamente, fa sentire impotenti. Su molti anziani le conseguenze di destabilizzazione sono ancora più pesanti: sono più fragili da un punto di vista fisico e sentono qualsiasi cambiamento come qualcosa di faticoso.
Cosa fare?
Anche se non possono uscire, aiutiamoli nel proporgli delle alternative da fare in casa per tenersi occupati: per la mamma, ad esempio, riprendere i ferri per preparare una maglia per il nipote o curare le piante e i fiori della casa. Per il papà, invece, le parole crociate o piccole attività di bricolage, prima trascurate. Insieme possono tenere aggiornata la lista della spesa, per non arrivare al limite delle scorte e, nel pomeriggio, partite a carte.
Hai bisogno di un supporto psicologico, a distanza? Scrivi a info@villagecare.it - Più dialogo creativo. Anche se distanti, approfittiamo del maggiore tempo a disposizione per ascoltarli meglio e parlare di più con loro.
Rispetto alle veloci telefonate della settimana, tra lavoro, figli e impegni quotidiani, approfittiamo delle giornate casalinghe per chiacchierare con calma con i nostri cari anziani.
Cosa fare ora?
Potrebbe essere interessante fare domande sulla vita che hanno vissuto, come hanno affrontato i cambiamenti sociali (un ottantenne, ad esempio, ha vissuto la seconda guerra mondiale), il lavoro, la capacità di reagire ai loro tempi rispetto ad oggi. L’esperienza è un tesoro, perché ci ricorda che abbiamo le capacità per farcela; poterlo condividere fa sentire valorizzati e aiuta noi “caregiver” a vedere il nostro anziano fragile sotto una luce diversa, forse anche a conoscerlo meglio. - Il telefono prezioso. Proviamo a coinvolgere tutta la famiglia nell’alternarsi nelle telefonate ai nostri cari, così da farli sentire meno soli. I nipoti annoiati a casa da scuola, le amiche coetanee rimaste isolate, i cugini lontani… E’ un modo per tenere i nostri anziani sempre sotto controllo e attivi, stimolati da discorsi e persone diverse.
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- Momenti felici. Pensiamo ad un’attività piacevole da condividere a distanza: un film del passato da commentare insieme, sfogliare insieme il vecchio album di foto o i vecchi ritagli di giornale messi da parte; esercitiamoci a stare concentrati sul presente e a renderlo piacevole. Questa è una capacità preziosa che hanno in pochi: di solito si è sempre proiettati in scenari futuri mentre la vita che è sempre e solo adesso.
- Riscopriamoci come “Noi”: nella quotidianità la vita familiare spesso passa in secondo piano. Si traduce in incombenze e accudimento pratico più che in incontro e condivisione tra persone simili, che stringono un’alleanza emotiva e di sostegno. Forse l’evento “Coronavirus” può aiutarci a vedere chi ci è vicino come un compagno di avventura e non solo come un ‘impegno’ a cui far fronte.
La guida è stata scritta in collaborazione con la Dott.ssa Marcella Dittrich, psicologa psicoterapeuta dell’Associazione Exarco di Milano. La Dott.ssa Dittrich fa parte dell’iniziativa #Piùfortinsieme per la prevenzione Covid-19 e per il sostegno di anziani e famiglie, in collaborazione con VillageCare. Offre supporto Psicologico per figli caregiver e sostegno familiare a distanza, ovunque tu sei, via telefono e Skype.
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